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ANDIS in audizione presso le Commissioni congiunte Affari istituzionali e Istruzione

  pubblicata il 18/05/2022

Categorie: Archivio 22 , News Andis

ANDIS in audizione presso le Commissioni congiunte Affari istituzionali e Istruzione

Il 17 maggio 2022 l’ANDIS, rappresentata dalla Presidente Paola Bortoletto, ha partecipato all’Audizione informale in videoconferenza presso le Commissioni riunite I (Affari Costituzionali) e VII ( Istruzione pubblica, beni culturali) del Senato della Repubblica sul disegno di legge relativo al DL 36/2022 su formazione iniziale, reclutamento e formazione in servizio dei docenti.

 


Onorevole Presidente, Onorevoli Commissari,
l’ANDIS sostiene da sempre che la formazione iniziale e in servizio degli insegnanti costituisce una priorità strategica per il sistema formativo, perché dall’educazione e dalla formazione dei bambini e dei giovani dipende lo sviluppo culturale, economico e democratico del nostro Paese.
La formazione va curata con particolare attenzione, perché il miglioramento della qualità della scuola passa attraverso l'innalzamento della capacità degli insegnanti di padroneggiare non solo i contenuti, ma anche le metodologie e gli approcci educativi.
Da anni l’ANDIS sostiene la necessità di affrontare la questione dei bassi risultati degli apprendimenti e della dispersione scolastica investendo di più sull’insegnamento, al fine di renderlo maggiormente personalizzato e motivante. A parere dell’ANDIS occorre investire su una nuova figura di docente, che sappia essere educatore attento ai modi di essere e di apprendere dei ragazzi del nostro tempo, ma anche capace di trasformare l’insegnamento in una grande e continua attività laboratoriale, metodologicamente e didatticamente fondata di cui sappia essere regista e facilitatore dei processi cognitivi.
Il decreto-legge n. 36 del 30 aprile 2022, che dispone “Ulteriori misure urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)”, introduce agli artt. 44, 45, 46 e 47 del Capitolo VIII nuove misure per la Formazione iniziale e continua dei docenti delle scuole secondarie, la Valorizzazione del personale docente, il Perfezionamento della semplificazione della procedura di reclutamento degli insegnanti e per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza di cui è titolare il Ministero dell'istruzione.
Con riferimento specifico alla riforma del sistema di reclutamento e di formazione iniziale e continua dei docenti il citato DL n.36 prevede una modalità che ci lascia davvero perplessi soprattutto per il metodo adottato, giustificabile solo dall’urgenza e dalla straordinarietà dei tempi scanditi dalle richieste dell’Europa.

Per anni l’ANDIS ha auspicato che la formazione iniziale dei docenti potesse contare su un più forte coinvolgimento delle Università e su un più efficace collegamento con le istituzioni scolastiche.
Siamo favorevoli, pertanto, alla previsione di un percorso universitario abilitante (60 CFU/CFA) per l’accesso all’insegnamento nelle scuole secondarie, anche se crediamo vadano riconsiderate le tempistiche di acquisizione. Sosteniamo che l’avvio alla professione docente debba essere accompagnata anche da adeguate forme di tirocinio diretto presso le scuole, che consentano un efficace e graduale inserimento nella realtà scolastica.
Il dialogo tra Università e istituzioni scolastiche autonome dovrà essere continuo e flessibile e in questo il ruolo del DS sarà fondamentale per la “governance” del sistema sia della formazione iniziale, sia del periodo di prova con valutazione finale.
In merito al reclutamento, l’ANDIS ha auspicato in passato, con documenti presentati proprio nelle sedi istituzionali, un sistema delle assunzioni che dia certezze nel lungo periodo, con piani pluriennali in cui i concorsi ordinari divengano lo strumento di reclutamento a regime. Le procedure avviate per motivi di necessità ed urgenza a volte contrastano con i bisogni di qualità del servizio scolastico e potrebbero comportare serie ripercussioni sull’efficacia del sistema scolastico nei prossimi decenni.
Condividiamo la previsione di un concorso pubblico con cadenza annuale (sperando che tale scansione temporale sia rispettata) in modo da coprire con regolarità e stabilità le cattedre disponibili con insegnanti a tempo indeterminato ed evitare per il futuro l'allargamento del precariato.
Riguardo alla formazione in servizio dei docenti, l'ANDIS ha sempre sostenuto che tale attività deve uscire dalla sfera della facoltatività e dell'occasionalità, in quanto la formazione continua e strutturata del personale scolastico è condizione imprescindibile per il miglioramento della qualità del sistema di istruzione e formazione. Siamo favorevoli, quindi, all’avvio di un sistema di formazione continua e strutturata del personale scolastico.
Se pur dettagliata nella forma (art.44-Capo IV-bis - Art.16 bis e Art.16-ter) non si comprende bene con quali organici la Scuola di Alta Formazione riuscirà ad erogare i previsti moduli formativi on line al personale dirigente, docente e ATA e, soprattutto, quale ruolo potranno avere in tale attività le Università, le istituzioni scolastiche, le Associazioni professionali dei docenti e dei dirigenti scolastici. Non può essere trascurato il fatto che la formazione più generativa è quella ancorata alla ricerca di base, ai percorsi di ricerca-azione, ad una progettazione delle scuole che possono avvalersi della collaborazione dell'associazionismo professionale e dell'Università.

Auspichiamo che, nel corso degli incontri che precederanno l’emanazione dell’apposita Direttiva del Ministro dell'Istruzione si faccia maggiore chiarezza sulla costituzione e sul funzionamento della Scuola A.F.
In tale sede andrà chiarito innanzitutto quale soggetto ha la responsabilità di indicare le priorità formative e professionali dei moduli destinati alle diverse categorie di personale scolastico; a quali criteri di qualità dovranno rispondere i soggetti che si accrediteranno per l’erogazione dei moduli formativi a partire dalle Associazioni professionali dei docenti e dei dirigenti; se saranno ammessi ad erogare formazione tutti gli enti, compresi i soggetti commerciali, che attualmente sono autorizzati ad organizzare attività formative per i docenti ai sensi della Direttiva 170/2016.
Certamente un piano nazionale di formazione del personale docente, dirigente e Ata dovrà prevedere anche un controllo sulla reale ricaduta di questa formazione nel tessuto professionale della scuola. Non potrà ridursi alla semplice frequenza di moduli formativi a distanza, senza che questi siano stati validati attraverso azioni di controllo e di feedback.
Altra questione da chiarire è se la frequenza dei moduli formativi può essere facoltativa e se comporterà vantaggi sul trattamento economico del personale.
Dobbiamo altresì rilevare che il DL n. 36 ancora non distingue ruoli, profili, incarichi aggiuntivi e non valorizza in maniera stabile i diversi livelli di esperienza e di competenze. Introduce la "formazione incentivata", eludendo sia lo spirito di una legge vigente, la 107/2015 che parla di "formazione obbligatoria" (mentre la frequenza di un’attività incentivata è per definizione non obbligatoria), sia la lettera del PNRR (che parla espressamente di carriera).
Tale previsione, se attuata senza modifiche, farebbe perdere un’occasione storica di ammodernamento del sistema e di rilancio della professionalità docente, che si potrebbe conseguire valorizzando lo sviluppo professionale. Pensiamo ad esempio all’istituzione di un middle management con figure di staff stabili e incardinate nell'assetto organizzativo della scuola, non semplicemente legato all’esito positivo di un percorso formativo.
Riguardo ai fondi da utilizzare, l’ANDIS chiede al Governo di destinare alla formazione del personale della scuola risorse certe e strutturali. La denatalità non può essere il pretesto per ridurle.

Il Presidente nazionale

Paola Bortoletto

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