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L'ANDIS si associa al lutto che ha colpito la cultura, l'università e la scuola del nostro Paese per la scomparsa dell'illustre Prof. Tullio De Mauro.
L'ANDIS ricorda in particolare la lezione “I SAPERI CHE NON DOVREMMO PERDERE: VECCHI E NUOVI ALFABETI” che il Prof. De Mauro tenne al 60° CONVEGNO NAZIONALE dell'ANDIS il 15 marzo 2013 nella Biblioteca della Sala Borsa di Bologna.
Un intervento magistrale, densissimo di riflessioni sulle politiche formative non solo del nostro Paese. Le differenze tra i sistemi scolastici - evidenziò De Mauro in quella occasione - dipendono per 3/4 dal PIL, ma anche da “quanto conta la scuola e la formazione” per quel Paese.
Purtroppo, le differenti politiche formative tendono a promuovere riforme drastiche e totali dei loro sistemi scolastici, trascurando invece la possibilità di azioni più mirate e circoscritte. Queste, coniugate con una temporizzazione più stringente, procurerebbero di certo miglioramenti di sistema più solidi ed efficaci.
La qualità degli insegnanti e dei dirigenti scolastici, il loro reclutamento, la formazione iniziale e continua, la riconoscibilità sociale del loro ruolo, la carriera/le carriere rappresentano uno degli interventi strategici prioritari, rispetto a quel novitismo spinto che poco ha mutato e molto disorientato. D’altra parte, la qualità degli insegnanti e dei dirigenti richiama la domanda di competenze sempre più alte ed affinate. Tuttavia, “ l’arte sta nella ciotola” nel senso che senza i saperi alfanumerici strumentali di base e quelli “impliciti” operativi, cioè quei saperi acquisiti nella bottega di famiglia, non si va da nessuna parte; anzi, essi sono preliminari ed indispensabili anche per le competenze tecnologiche ed informatiche. La qualità degli insegnanti e dei dirigenti scolastici dovrà rappresentare un investimento strategico irrinunciabile.

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