di Rossella De Luca
Il 31 agosto 2025 si concludera’ l’anno scolastico che ha segnato il compimento dei 25 anni dell’autonomia delle istituzioni scolastiche e dell’istituzione della dirigenza scolastica.
Questi 25 anni hanno rappresentato un salto di qualita’ istituzionale senza precedenti e, soprattutto, hanno indirizzato verso una progressiva ridefinizione degli organi preposti a garantire l’organizzazione e la gestione delle scuole autonome.
Le norme di legge e i regolamenti hanno al contempo gradualmente ridefinito in questi anni le funzioni attribuite alle istituzioni scolastiche (tralasciando pero’ la ridefinizione dei compiti degli organi collegiali, ormai obsoleti e spesso sovrapposti a quelli di altri organi, in primis il dirigente scolastico), incrementandone progressivamente compiti e responsabilita’: gestione della carriera del personale e degli alunni, trasparenza e privacy, sicurezza, gestione documentale, procedure per acquisti e forniture, cui si e’ poi aggiunto il faticoso lavoro di gestione e rendicontazione dei PON FSE e FESR e negli ultimi anni dei progetti PNRR e PN.
Non sempre le scuole, da un punto di vista quantitativo e qualitativo, sono state in grado di sostenere l’ondata del decentramento amministrativo e dei sempre piu’ pressanti adempimenti (con continui cambi di procedure…) connessi alla gestione amministrativo-contabile: le indagini relative alla valutazione dello stress da lavoro ne sono una testimonianza.
Emerge la necessita’, come piu’ volte negli anni ribadito da ANDIS – anche attraverso ricerche, studi e pubblicazioni – dell’istituzione di fidure di middle management nelle scuole, le quali devono essere dotate di personale adeguatamente formato che possa contribuire a far fronte ai sempre piu’ numerosi compiti e adempimenti in capo alle istituzioni scolastiche.
Da questo punto di vista potrebbe rappresentare una buona base di partenza la formazione attivata per le figure con incarichi di supporto organizzativo avviata dal MIM con la FOVI (un percorso triennale di formazione volontaria incentivata).
Altrettanto importante sarebbe l’avvio di un serio e qualificato investimento sulle politiche di reclutamento e formazione (iniziale e in servizio) per il personale ATA, con particolare attenzione ai piu’ recenti adempimenti amministrativo-contabili anche in relazione alle attivita’ progettuali, per non lasciare tante scuole in situazioni di problematica gestione e talora di inefficienza, con ricadute negative sia sul piano della qualita’ dell’offerta formativa sia sul piano del benessere organizzativo.